Il bottone: storia di un piccolo oggetto millenario
«Potresti diventare un arcangelo, un pazzo, o un criminale e nessuno se ne accorgerebbe. Ma se perdi un bottone, tutti se ne accorgono subito.»
(Erich Maria Remarque)
La storia del bottone inizia nella preistoria, precisamente durante l’età del bronzo, in cui era usato come oggetto esclusivamente decorativo.
Per la sua funzione odierna, quella di aprire e chiudere due lembi di tessuto senza che gli abiti venissero cuciti e scuciti ogni volta, bisogna attendere il tardo medioevo, periodo nel quale tuttavia esso non perde il suo carattere ornamentale.
Le curiosità legate ai bottoni sono tantissime: avete mai fatto caso, ad esempio, che le camicie da uomo e quelle da donna hanno un’abbottonatura differente?
Gli uomini sulla destra, le donne sulle sinistra: il motivo di questa differenza risiede nella cultura del XIII secolo, in cui solo i nobili e i ricchi potevano permettersi di far realizzare ed indossare abiti con bottoni.
Le nobildonne avevano la servitù che le aiutavano nel vestirsi, quindi l’abbottonatura a sinistra agevolava le serve; gli uomini, invece, si vestivano da soli e i bottoni sulla destra risultavano più comodi.
Intorno al 1700, l’utilizzo di questo oggetto, allora molto elaborato e piuttosto grande, si diffonde in modo capillare; una leggenda narra che Napoleone ne fece cucire alcuni sulle maniche dei cappotti dei suoi soldati così che questi smettessero di utilizzarle al posto di fazzoletti.
Nel corso della storia il bottone è stato realizzato con tutti i materiali disponibili e sufficientemente solidi e in tutte le forme, dalle più classiche alle più stravaganti.
Quel che è certo, è che questo piccolo oggetto porta con sé infinite leggende e curiosità legate alla sua storia iniziata ormai millenni fa e che la molteplicità delle sue combinazioni di forme, colori e dimensioni lo rende spesso protagonista dei nostri capi.